Libri di viaggio. Il giovane agricoltore dell’Himalaja che coltiva sulle pendici e fotografa la vita.
C’è un libro molto bello e di grande fascino, di cui sono venuta a conoscenza casualmente da una recensione di “Mondo Agricolo”. E’ un libro dello scrittore perugino Martino Nicoletti che si occupa d oltre vent’anni di etnografia, antropologia visuale e storia delle religioni dell’Asia meridionale e del Sud-est asiatico. “CHATURMAN RAI, fotografo contadino dell’Himalaja”, ed.Exòrma, racconto dedicato ad un giovane agricoltore e pastore di uno sperduto villaggio dell’Himalaja, privo di elettricità e di ogni comodità.
Chaturman coltiva da anni una singolare passione: la fotografia. Si entusiasma grazie all’incontro con alcuni fotografi itineranti, professionisti nomadi della fotografia. I Kulunge, di etnia tibeto-birmana svolgono un instancabile opera di terrazzamento per poter coltivare le pendici montane dei loro insediamenti.
Autodidatta e sperimentatore totale, Chaturman sviluppa con tenacia il lavoro di fotografo, nonostante le enormi difficoltà sia per la rudimentale attrezzatura, sia per essere un padre di famiglia con la seconda elementare che, a tempo pieno, coltiva campi e alleva bestie.
Sempre fuori casa, si divide tra la terra e i pascoli e quella vetusta macchina fotografica, una vecchia 35mm., apparecchio in plastica di fabbrica similgiapponese, fuoco infinito e totale assenza di automatismi.
All’interno del libro ci sono pure gli scatti antichi del fotografo dell’Himalaja, che sembrano venire dal passato, ma sono il presente di un angolo sperduto del nostro pianeta. L’autore gli ha poi inviato in regalo una piccola macchina fotografica digitale compatta, con una scheda da 2 giga.
Un nuovo capitolo dalla avventura fotografica di Chaturman.