La celeberrima “pasta ca’ fasola o ca’ triaca carbara” ricetta della tradizione di Riposto (Ct), Pino Correnti. E’ il piatto italiano per eccellenza, unisce nord e sud e isole, si ritrova in tutte le tradizioni regionali. E poi la stagionalità: buona sia d’inverno in una scodella fumante che nella versione tiepida o fredda dei menu estivi, appena fatta oppure avanzata, come trasformare un avanzo in piatto di prima fila. Apprezzata da vegani e carnivori , nutrizionisti e dietologi. Un piccolo tesoro alimentare anti spreco amatissimo da grandi e bambini.
Ingredienti
- Fagioli rossi ,“fasola”, o fagioli borlotti La Riserva del Re
“triaca carbara”, tagliatelle di pasta secca - ½ cavolfiore bianco
- cotenna di maiale
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe nero.
Procedimento
Mettere in ammollo i fagioli la sera prima. In un tegame dagli alti bordi soffriggere dolcemente la cotenna di maiale con un filo di olio d’oliva extravergine e la cipolla tagliata grossa. Riempire di molta acqua, volume doppio dei fagioli, e far cuocere a fiamma bassa. A metà cottura unite le cime di cavolfiore bianco, salare e, quando sono ancora al dente, calare le tagliatelle, intere o sminuzzate. Impiattare con un filo d’olio crudo e abbondante pepe nero macinato al momento.